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Anche a Bari, il tavolo di lavoro per il Piano di Azione Locale per l’integrazione delle Comunità RSC

Anche a Bari, il tavolo di lavoro per il Piano di Azione Locale per l’integrazione delle Comunità RSC

Al via anche a Bari la costituzione del tavolo di lavoro per l’attuazione dei Piani di Azione Locale (PAL), finalizzati a favorire l’integrazione delle Comunità Rom, Sinti e Camminanti (RCS)

Oggi, martedì 17 settembre, alle 10, a Palazzo di Città, nella sede della ripartizione ‘Servizi alla persona’, l’amministrazione comunale incontra, per un incontro tecnico interno, lo staff di progetto dell’Azione “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica”, promossa dall’ UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020.

Il progetto coinvolge otto Città metropolitane – Bari, Catania, Cagliari, Genova, Messina, Milano, Napoli, Roma – chiamate a redigere nei prossimi 12 mesi otto distinti Piano di Azione Locali, che comprendono specifici modelli di gestione finalizzati alla partecipazione dei Rom, dei Sinti e dei Camminanti alla vita sociale, politica economica e civica.

Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati della mappatura relativa alle caratteristiche dei gruppi Rom presenti sul territorio e all’analisi dei fabbisogni e delle criticità emerse nella prima fase di progetto. La popolazione Rom presente a Bari, secondo i dati in possesso dei servizi comunali e dell’associazionismo, è pari a circa 221 persone, una piccolissima percentuale, dunque, appena lo 0,06% dei residenti del capoluogo. Si tratta in netta prevalenza di famiglie di Rom, quasi tutti cittadini rumeni, che vivono a Bari anche da più di 15 anni. Due i campi, uno autorizzato e uno tollerato. Il campo di Santa Teresa, a Japigia, esiste dal 2000, allestito su un terreno donato dall’amministrazione comunale alla comunità Rom. Oggi ospita 151 persone, quasi tutti cittadini rumeni. Netta la percentuale dei minori, circa il 25% della popolazione residente nel campo autorizzato. Il campo tollerato di Santa Candida, fra i quartieri Poggiofranco e Carbonara, esiste dal 2002 e ospita oggi 62 persone, per lo più cittadini rumeni e bulgari. I minori rappresentano il 30% del totale dei residenti. Si segnalano campi spontanei nei quartieri Picone e a Japigia. Alcuni nuclei familiari, in condizioni di estrema povertà e gravi difficoltà sociali, sono stati inseriti in case di comunità, con l’obiettivo di sperimentare percorsi di autonomia abitativa.

Dopo aver condiviso e analizzato questo quadro d’insieme, si procederà alla condivisione della metodologia di lavoro dei tavoli e, soprattutto, alla definizione della loro composizione che dovrà comprendere le comunità, le associazioni e i gruppi informali di Rom, Sinti e Camminanti, ma anche le imprese sociali, le associazioni di volontariato, le forze ordine, il mondo della scuola, del lavoro e delle istituzioni.

I tavoli locali, così composti, condivideranno poi un percorso di lavoro con l’obiettivo di implementare, articolare e aggiornare il Piano di Azione Locale di cui il Comune di Bari si è già dotato.

L’Azione “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica” è implementata dall’Associazione temporanea di imprese composta da NOVA Onlus, Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale (capofila) e i partner Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani, Associazione 21 Luglio, Fondazione Romanì Italia, con la supervisione del Dipartimento Pari Opportunità-UNAR