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Al giro di boa | Implementing and going beyond the Palermo Protocol 29-30 giugno

Il Protocollo di Palermo delle Nazioni Unite sulla tratta degli esseri umani compie 20 anni.

Dunque ha senso tracciare un bilancio della sua applicazione, soprattutto per capire se e quanto si sia abbassato il fenomeno, quante persone siano uscite dalle maglie dello sfruttamento, quanti trafficanti siano stati assicurati alla giustissima e sacrosanta condanna, quanta legislazione nazionale ed internazionale sia stata in grado di tutelare e proteggere le vittime di tratta, infine quanta cultura, accogliente e rispettosa, sia stata declinata nelle nostre comunità locali che hanno visto tantissime persone intrappolate nelle maglie dello sfruttamento?

On the Road, che è stata coinvolta (unica tra le ONG che lavorano sulla tratta) nella Conferenza Internazionale promossa dallo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla tratta, unitamente al Comune di Palermo, già nel 2000, anno della Convenzione di Palermo, aveva accolto nella propria associazione centinaia di persone, allora donne vittime di sfruttamento sessuale, quasi tutte nigeriane ed Albanesi, con cui provare ad intraprendere la faticosa sfida del riconoscimento dei loro diritti di cittadinanza.

Da vittime a cittadine” era,  insieme ad altre ONG italiane, il nostro grido, che intendeva mettere al centro della titanica sfida la conquista dei diritti di tali persone.

La Conferenza Internazionale proverà a rilanciare questo tema dei diritti delle vittime di tratta, antico, ma ancora disatteso.

Per questo, in nome e per conto delle tante ONG che operano nel mondo con passione e tenerezza al fianco delle vittime di tratta, mettendosi in gioco seriamente sia a livello politico che professionale, provando a disegnare futuri di forte autonomizzazione per le persone vittime di tratta, la nostra presenza alla Conferenza Internazionale non vuole essere estetica o rappresentativa ma vuole assumere responsabilità in solido, per continuare a mettere in campo un impegno fortissimo a favore delle vittime di tratta.

Avvicinandoci alla Conferenza Internazionale (29-30 giugno) abbiamo pensato di chiedere dei contributi ad alcuni testimoni privilegiati che hanno accompagnato, in forme diverse, il cammino delle politiche, del contrasto e delle pratiche attorno alla tratta degli esseri umani.

In particolare Livia Turco, già Ministra delle Politiche Sociali negli anni 90, che ha firmato il decreto legislativo n.286/98 sull’immigrazione (in cui si propone il famoso art.18 sulla tratta), David Mancini, Magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, esperto di livello internazionale sulla tratta, ed infine Tiziana Bianchini, Responsabile dell’Area Tratta della Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione e referente del gruppo ad hoc Tratta degli esseri umani del CNCA (Coordinamento nazionale Comunità Accoglienza) che da anni opera sul campo in interventi diretti a favore delle vittime di tratta.

A partire dai loro differenti ma armonici osservatori abbiamo chiesto loro di dirci cosa abbia rappresentato la Convenzione di Palermo e come andare oltre.

Vincenzo Castelli
Presidente della Cooperativa Sociale On the Road

Livia Turco

Già Ministra delle Politiche Sociali

 

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David Mancini

Magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila

 

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Tiziana Bianchini

Responsabile Area Tratta Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione, Referente gruppo ad hoc Tratta degli esseri umani CNCA

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