Il 14 giugno all’International District for Congress and Training di Cefalù si è tenuta una conferenza-scambio internazionale organizzata dall’Ufficio Speciale Immigrazione della Regione Siciliana, all’interno dei progetti Com. In. 4.0. e Com&In. L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto sulle politiche di accoglienza e inclusione e sui temi della rinascita demografica nelle aree interne.
L’iniziativa è l’inizio di un percorso di riflessione, azione e scambio di buone pratiche avviato dall’Ufficio Speciale Immigrazione – della Regione Siciliana – per elaborare un modello di governance condivisa, incentrata sull’inclusione socio-lavorativa dei cittadini di Paesi Terzi nelle aree soggette a forte calo demografico. L’obiettivo è quello di dare avvio a un piano programmatico per l’inclusione e avviare una riflessione sui modelli per riabitare le aree interne. A questo proposito è stato presentato il modello spagnolo Nuevos Senderos il cui obiettivo è quello di favorire l’arrivo di nuovi abitanti nelle zone rurali della Spagna a rischio di spopolamento rivitalizzandone il tessuto sociale e produttivo.
L’incontro si è aperto con i saluti di Maria Assunta Rosa – Direzione centrale per le politiche Migratorie – che ha ringraziato la Sicilia e le altre quattro regioni del Sud Italia (Campania, Calabria, Puglia e Basilicata). Ha inoltre sottolineato come il progetto Com. In. abbia superato la dimensione nazionale confrontandosi oggi sui modelli di intervento di altri paesi membri, con lo scopo di portare avanti interventi sostenibili, sistemici e in grado di valicare i confini. Antonio Scavone – Assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro – ha ricordato il forte interesse dell’Europa e del PNRR verso le aree interne. Michela Bongiorno, dirigente dell’Ufficio Speciale Immigrazione, ha descritto il modello Nuevos Senderos come quello che meglio riesce a rappresentare le esigenze del nostro territorio. Non a caso il ripopolamento delle aree interne rappresenta una delle sfide dei prossimi anni e compare anche tra gli obiettivi del Fondo Sociale Europeo. Mons. Giuseppe Marciante – Vescovo della Diocesi di Cefalù – ha ricordato le parole di Papa Francesco sul tema dell’accoglienza dei migranti: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Per Mario Alvano – Anci Sicilia – il problema dell’attuale spopolamento influenzerà nei prossimi anni il territorio siciliano. Questo si accompagna a fenomeni di desertificazione culturale ed economica. “Piuttosto che di ripopolamento – dice Alvano – è più giusto parlare di rinascita demografica, da intendere come un processo a lungo termine”. Luciano Maria D’Angelo – coordinatore di Com. In. 4.0. – ha evidenziato l’importanza di costruire un capitale di fiducia attraverso un approccio pianificato dell’intervento di inclusione. La visione deve essere a lungo periodo; non si tratta di governare un’emergenza ma considerare la migrazione come risorsa. L’accoglienza non va considerata come scelta emozionale o umanitaria ma come scelta di governo. L’incontro è stato moderato da Gianpietro Lo Sapio– direttore generale del Consorzio Nova – che ha sottolineato l’importanza del partenariato costituito dalle cinque regioni del Sud Italia, all’interno dei percorsi Com. In. L’obiettivo è quello di andare oltre l’emergenza visto che la presenza di persone straniere nel nostro paese si va consolidando.
Luis Miguel Muñoz Gregorio – Esperto in sviluppo locale e programmi europei- e Rosalia Gúntin Ubiergo – Presidente Onoraria della Fondazione CEPAIM – hanno illustrato gli obiettivi del modello Nuevos Senderos e i risultati raggiunti. Il modello si articoli in 4 punti: l’identificazione dei territori rurali e delle famiglie interessate; il lavoro con le amministrazioni e le famiglie; la fase di accompagnamento. Nel 2021 al percorso hanno partecipato 230 beneficiari e il programma è stato presentato in 122 municipi rurali della Spagna e formalizzato con 27 accordi di collaborazione.
Durante l’incontro, le ricercatrici Emiliana Baldoni e Rafaela Pascoal hanno approfondito l’applicabilità del modello in Sicilia: il territorio delle Madonie è quello più adatto per la sperimentazione, considerando i fattori sociodemografici (comuni con meno di diecimila abitanti), la presenza di un tessuto aziendale per l’inserimento formativo delle persone migranti e la presenza di un tessuto associativo.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri i rappresentanti dell’Unione dei Comuni delle Madonie, l’Agenzia di sviluppo locale delle Madonie So.Svi.Ma., il Gal Isc Madonie, Resma – Rete scolastica delle Madonie -, alcuni Sindaci dei Comuni del territorio, l’autorità di gestione FSE Sicilia, enti del terzo settore, imprese e cooperative del territorio. Diversi sono stati gli interventi nella parte finale dell’incontro: rappresentanti del pubblico, del privato e delle imprese si sono confrontati analizzando le criticità ma anche le prospettive possibili partendo dalle risorse che il territorio offre, un patrimonio fatto di persone, infrastrutture materiali, mondo produttivo, capaci, se messi in rete di offrire nuove progettualità e investimenti sul territorio.
Lo scambio con i rappresentanti di Nuevos Senderos è continuato nei giorni successivi, lo staffi di Com In 4.0 e Com&In hanno incontrato alcune realtà virtuose del territorio delle Madone, in particolare nell’ambito agricolo, turistico e gastronomico, con l’obiettivo di conoscere i differenti stakeholder locali e avviare un confronto proficuo ed efficiente.
Tra gli attori del territorio con cui si è avviata un’interlocuzione ci sono i giovani della cooperativa sociale VerbumCaudo, un feudo a metà tra l’area del Vallone nisseno e le Madonie, in prossimità dei comuni di Villalba, Vallelunga Pratameno e Valledolmo che fino al 1983 apparteneva ai fratelli Greco, boss reggenti della famiglia di Ciaculli. Oggi la comunità si è riappropriata del bene per mezzo di undici giovani che hanno riscritto la storia di questo luogo partendo dal lavoro della terra, dalle coltivazioni biologiche e di eccellenza. La cooperativa Verbumcaudo è sostenuta da Fondazione con il Sud e Fondazione Peppino Vismara e realizzata da Consorzio Agrietica in partenariato con i comuni di Polizzi Generosa e Valledolmo, Confcooperative Sicilia, Consorzio Madonita per la Legalità e lo Sviluppo e CRESM – Centro di ricerche economiche e sociali per il Meridione. Le visite hanno poi toccato le esperienze di permacultura della Casa dei Salici, le attività del Caseificio Petra e del Borgo i Stritti e le esperienze di turismo relazionale portate avanti da Giovanna Gebbia a Petralia Soprana e in altri paesi delle Madonie. Le visite si sono concluse a Scillato con la conoscenza della Terra di Carusi, un gruppo di giovani che ha deciso di unire le proprie forze, con l’obiettivo di riscoprire le risorse agricole che da sempre contraddistinguono il loro territorio e di rimettere in coltura alcune terre abbandonate. In particolare si è riattivato il processo produttivo di due particolari cultivar locali: l’Albicocca di Scillato (Presidio Slow Food) e l’Arancia Biondo di Scillato.
La conoscenza di queste esperienze ha avuto un ruolo centrale per portare avanti la programmazione delle attività e proporre la sperimentazione del modello Nuevos Senderos, coinvolgendo anche le imprese del territorio.
L’iniziativa è organizzata all’interno dei progetti Com.In.4.0. e Com.&In., che si pongono la finalità di migliorare il sistema dei servizi e dei percorsi di inclusione sociale ed economica dei cittadini dei Paesi Terzi. Entrambi i progetti sono finanziati dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020. Il partenariato è composto dalle 5 regione del Sud Italia: Puglia, Sicilia, Basilicata, Campania, Calabria e da Nova, Consorzio per l’innovazione Sociale in qualità di partner tecnico.
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