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Viaggio nell’Intercultura: a Giarre una giornata di riflessioni e restituzioni su Prisma

Si è svolto stamattina a Giarre, presso l’Aula Magna del CPIA 2, l’evento “Viaggio nell’Intercultura”. Un’importante occasione di incontro, scambio e consolidamento della rete tra tutti gli operatori coinvolti nel progetto PRISMA.

Un incontro moderato da Rita Vitaliti dirigente Scolastico del CPIA Catania 2 di Giarre e aperto dall’ assessore Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del lavoro Regione Siciliana Antonio Scavone, d Michela Bongiorno, dirigente dell’Ufficio Speciale Immigrazione, Regione Siciliana Saverino Richiusa, funzionario dell’Ufficio Speciale Immigrazione, Regione Siciliana. Dunque i contributi

Proprio da questi interventi -insieme a quelli di Stefano Suraniti direttoreUSR Sicilia e Fiorella Palumbo dirigente USR Sicilia- emerge l’importanza della rete sia tra persone che tra progetti. Lo scambio fra diverse professionalità, il dialogo reciproco è uno dei temi fondanti emersi dall’incontro. Così come la rete tra progetti e anche tra pubblico, privato sociale e volontariato: un legame capace di moltiplicare l’efficacia degli interventi sulla singola persona e di restare in contatto con il territorio. Legame che da ultimo ha reso possibile un rapido intervento anche per la situazione ucraina.

È questa riflessione apre l’intervento del coordinatore progetto PRISMA Luciano Maria D’angelo (Consorzio Nova) che è entrato nel merito del progetto facendo un bilancio non solo dei fatti ma anche delle visioni e delle relazioni che lo hanno caratterizzato. «Un progetto complesso che ha come base la centralità della persona» riflette D’Angelo. «Avere una visione integrata vuol dire avere una visione di pace e di sviluppo, vuol dire mettere in primo piano la libertà delle persone, l’educazione al rispetto della libertà tramite l’integrazione delle diverse culture: scegliere come prima azione l’integrazione scolastica è fondamentale per realizzare questa visione. Così come la seconda azione ha alla base la dimensione umana: l’integrazione dei servizi. Non basta infatti la conoscenza dei propri diritti e delle opportunità ma ci vuole anche una reale possibilità di usufruirne. L’azione serve a mettere a sistema le attività consolidate nel tempo che non hanno saputo colloquiare se non in base a relazioni personali. Il Pas (Punto di accesso ai servizi) è un modo per integrare e nello stesso tempo conoscere, è questo che fa la cittadinanza e che contrasta la paura dello sconosciuto. Dunque la terza azione, la formulazione di una informazione seria, veritiera e corretta. Infine la quarta che promuove la possibilità migranti sapersi organizzare, di essere parte attiva della società, risorsa e valore».

Francesco Di Giovanni (Inventare Insieme) coordinatore WP1 progetto PRISMA, Elio Tozzi (Istituto di Formazione politica Pedro Arrupe) coordinatore WP2 progetto PRISMA, Agata Patrizia Nicolini dirigente Scolastico dell’IC “G.Verga” di Viagrande, Giuseppina Maria Licciardello, dirigente Scolastico dell’IC “Pitagora” di Misterbianco Tiziana D’Anna dirigente Scolastico del liceo Scientifico “Leonardo” di Giarre insieme a diversi docenti hanno raccontato e analizzato le esperienze e le visioni delle quattro azioni nelle quattro città siciliane del progetto. Come ha detto Francesco Di Giovanni elencando gli obiettivi principali che hanno animato la costruzione degli interventi nelle scuole: la sfida più grande, è passare dall’essere ospiti a essere cittadini.

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